La bontà a prova di analisi
La nostra azienda ha adottato, responsabilmente, il criterio della trasparenza. Questo significa che forniamo al consumatore tutte le informazioni necessarie per poter scegliere i nostri prodotti consapevolmente.
I nostri mieli vengono sottoposti a una serie di rigidi controlli e analisi e abbiamo deciso di condividerne i risultati con i consumatori in modo che possano appurare con certezza, sulla base di prove e documenti, la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti.
Oltre ai controlli previsti per ottenere tutte le certificazioni in nostro possesso, abbiamo scelto un’ulteriore supervisione, facendo analizzare il nostro miele dal QSI- Quality Services International GmgH, un laboratorio tra i più qualificati in ambito internazionale, specializzato in analisi alimentari, che ha sede in Germania.
Attraverso questa sezione sarà possibile consultare i risultati delle analisi eseguite: fornendo le opportune linee guida, il consumatore verrà messo nelle condizioni di poter interpretare rapidamente i documenti condivisi. In particolare, vogliamo soffermarci su alcuni aspetti analitici alla base di importanti caratteristiche che conferiscono al miele qualità e sicurezza: salubrità, freschezza, purezza e origine geografica.
La salubrità
Dipende principalmente dal quantitativo di sostanze tossiche presenti nella composizione di ogni alimento. Per quanto riguarda il miele, queste sostanze sono rappresentate da contaminanti ambientali come, ad esempio, i pesticidi usati in agricoltura, oppure dai farmaci che vengono somministrati alle api per combattere le malattie, o dagli antiparassitari usati per trattare gli alveari.
Il nostro metodo di allevamento e produzione esclude l’utilizzo di sostanze tossiche per l’uomo. Infatti, consultando le analisi “Farmaci utilizzati sulle api” e “Amitraz”, si riscontra che tali valori sono tutti al di sotto del limite di quantificazione, e che, pertanto, quello di Solmielato può ritenersi un miele sano e sicuro al 100%.
La freschezza
E’ una qualità strettamente legata all’indice di invecchiamento del prodotto, rilevabile attraverso un valore: HMF (idrossimetilfurfurale), una sostanza che deriva dalla degradazione degli zuccheri. Un miele appena raccolto ha un valore di HMF bassissimo, che può raggiungere, al massimo, le poche unità.
Esso aumenta in maniera esponenziale in relazione alle temperature alle quali viene esposto il miele durante le fasi di lavorazione e conservazione. Il valore massimo consentito in Italia è 40mg/kg.
Il Miele Solmielato, con un valore HMF pari a 3.2 mg/kg, vedi analisi, mantiene intatte tutte le caratteristiche organolettiche di un miele crudo (Raw food) al 100%, come fosse appena raccolto anche dopo aver concluso l’intero percorso produttivo, inclusi il confezionamento e la conservazione.
La purezza
E’ una caratteristica difficile da determinare e spesso al consumatore non vengono forniti gli strumenti corretti per riconoscere un miele puro e naturale.
In rete si trovano degli articoli che suggeriscono dei metodi casalinghi, pseudosperimentali, per testare la genuinità del miele acquistato, ma purtroppo si tratta di metodi inutili, senza nessuna validità scientifica.
La purezza e genuinità del miele, fatto esclusivamente dalle api, rispettando i processi naturali e senza aver subito l’intervento umano attraverso adulterazioni o sofisticazioni, può essere attestata solo da complesse e sofisticate analisi di laboratorio.
Attraverso i test di adulterazione, come lo screening isotopico, è possibile rilevare i quantitativi di zucchero presenti, e riconoscere se il miele è “naturale”, o se è stato ottenuto attraverso manipolazioni di laboratorio. Per una rapida interpretazione delle analisi, suggeriamo al consumatore di soffermarsi sull’ultimo valore indicato nel referto analitico C4 SUGAR CONTENT: quando il suddetto valore è inferiore o uguale a 7 punti percentuale, significa che il miele analizzato non presenta adulterazioni (un miele adulterato non può essere destinato all’uso alimentare). Dalle analisi svolte sul miele Solmielato, tale valore è pari a 0,30%, un risultato così basso non può che confermare la qualità di un miele puro al 100%.
L’origine geografica del miele
E’ un’informazione molto importante per noi di Solmielato. Accanto alle frodi legate all’adulterazione e contraffazione del miele, oggi diventano sempre più comuni quelle legate all’origine geografica e botanica del prodotto.
Il miele è un prodotto strettamente legato al territorio di produzione poiché la sua composizione, compreso le sue preziose caratteristiche organolettiche, deriva dal tipo di flora bottinata, ma anche dalle caratteristiche del suolo, dal clima, dai livelli di inquinamento del territorio e anche dal tipo di normative attuate nelle fasi di lavorazione del prodotto. Tutte variabili che incidono enormemente sulla qualità del prodotto finale.
E’ evidente, quindi, che i mieli di diversa origine geografica presentino delle differenze sostanziali, soprattutto in termini di qualità.
Riguardo alle direttive europee, recepite anche in Italia, gli obblighi relativi alle denominazioni d’origine non sono così precisi, lasciando piccole scappatoie che permettono al miele prodotto in paesi extracomunitari, di finire nelle nostre dispense; questo spesso viene facilitato da informazioni ambigue riportate sulle etichette. Grazie all’analisi pollinica, che è un esame svolto sui pollini, possiamo identificare le piante che li hanno prodotti, risalire quindi a un particolare tipo di vegetazione e, conseguentemente, alla zona di produzione.
Noi di Solmielato mettiamo a disposizione del consumatore anche i risultati di queste preziose analisi grazie alle quali è possibile avere uno strumento valido e immediato per verificare l’origine del nostro miele, un miele italiano al 100%.
Il miele Solmielato è buono e di alta qualità, e questo, oltre ad essere un dato di fatto riconoscibile attraverso l’assaggio, è confermato da affidabili analisi di laboratorio.